L'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria
(Lc 1,26-27)
Maria rappresenta la madre di tutti gli uomini, figura unica che fonde in sé purezza, grazia e amore materno: pittori, compositori e scrittori si sono dedicati a esaltarne la figura come esempio di perfezione umana.

Poco si sa della sua storia personale, se non che Maria fosse una giovane di umili origini vissuta a Nazareth, piccolo villaggio della Galilea. Ma dal Gregoriano alla musica contemporanea, la figura della Vergine ha ispirato moltissime composizioni di straordinaria bellezza.

Ave Maria Gratia Plena è uno spettacolo che celebra la Madonna come simbolo di amore incondizionato attraverso il linguaggio universale per eccellenza: la musica.

Già dal Cinquecento la figura della Vergine irrompe in molte composizioni, vestendo il testo dell'Ave Maria, di volta in volta, in declinazioni diverse di stili. Caccini, Haendel, Cherubini fino a Schubert, Gounod e un insolito Piazzolla: l'icona suprema della donna che racchiude in sé le dimensioni della femminilità e della maternità è stata esaltata da compositori di ogni epoca.
Uno spettacolo delicato, impalpabile, denso di significato, per ricondurci alle origini più intime di ognuno di noi.

Spettacolo scritto e raccontato da Lucia Margherita Marino

Francesca Lanza – soprano

ESTEMPORANEA Ensemble
Massimo Bairo – violino
Luciano Meola – clarinetto
Tamara Bairo – viola
Lucia Margherita Marino – clarinetto basso
Sara Musso – pianoforte

Trascrizione e adattamento musicale a cura di Tamara Bairo

Durata dello spettacolo: 90' circa

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